lunedì 9 novembre 2015

Diversità e diritti

Dalla storia studiata o raccontata, mi sembra di capire che ogni epoca e cultura abbia avuto problemi con la "diversità". Cosa sia la diversità è difficile da stabilire, forse è tutto ciò che è distante da noi e che, per qualche motivo, ci inquieta, disturba o fa paura.
Oggi sento spesso parlare di omofobia, cioè di avversione verso l'omosessualità, maschile o femminile, eppure mi sembra di ricordare che già nel mondo greco e latino si parlasse liberamente di amore saffico; poeti, filosofi ed uomini pubblici erano liberi di amare senza suscitare scandali.
Le stesse civiltà e in particolare in Grecia quella spartana erano invece a volte intolleranti nei confronti della "diversità" fisica. Altre culture poi hanno discriminato, e ancora lo fanno, le donne.
La storia ci ha insegnato quali follie si possano mettere in pratica in nome di una fantomatica purezza di razza. Penso ad esempio al nazismo e all'apartheid in Sudafrica.
Nel piccolo della nostra quotidianità, capita di sentire insulti o derisioni verso chi magari è solo più grasso, porta gli occhiali, ha un'evidente difficoltà fisica o intellettiva, o per il colore della pelle.
Non riesco proprio a capirlo, sono forse così profondamente cristiano da non riuscire a trovare ragioni nella discriminazione. Trovo insopportabili la violenza di cui ci si rende capaci per affermare un qualsiasi primato di razza, scelta religiosa e orientamento sessuale.
Trovo in realtà detestabili anche tutte le forme di ostentazione per affermare alcuni "diritti". Davvero dobbiamo vergognarci di esporre il crocifisso, per tutelare la libertà religiosa? E' giusto che una coppia omo pretenda il matrimonio (la parola italiana matrimonio continua la voce latina matrimonium, formata dal genitivo singolare di mater, ovvero matris, unito al suffisso –monium, collegato, in maniera trasparente, al sostantivo munus ‘dovere, compito’) o basterebbe un patto civile di riconoscimento? Insomma l'ostentazione e gli eccessi di chi è ritenuto ingiustamente diverso mi infastidiscono quanto la discriminazione stessa.
 
LI

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