Salve a tutti, ragazzi!
È inutile dire che ormai le
vacanze estive sono giunte quasi al termine ed io quest’anno porto con me
un’esperienza che voglio condividere con voi… una vacanza oltre il confine!
Ebbene sì… io, la mia famiglia e
alcuni amici abbiamo scelto come meta per trascorrere le vacanze la Croazia.
In realtà, dopo aver preso questa
decisione, io non ero molto soddisfatto perché per me era la prima volta che
varcavo la frontiera d’estate e sinceramente ero anche un po’ timoroso di
quello che poteva esserci “al di là del confine” .
In realtà sono già stato
all’estero, ho vissuto realtà, culture diverse dalle mie, ma ho sempre visto la
frontiera come “la fine della terra”… un po’ come gli uomini antichi che
vedevano l’avventurarsi oltre la
frontiera come l’andare al di là della superstizione, contro il volere degli
dei, oltre il giusto e il consentito. Insomma vedevo il varcare il confine come
uscire dallo spazio familiare della mia terra, per entrare in quello
dell’incertezza.
Comunque, arrivato il tanto atteso
giorno della partenza, cominciamo questo lungo viaggio in macchina che ci ha
portato fino in Croazia, a Novi precisamente (che non è la città dove si
produce la cioccolata!), cittadina di cui io non conoscevo neanche l’esistenza e
che non conta più di un paio di migliaia di abitanti.
Vi confesso però che, al contrario
di ogni mia aspettativa, la città era molto carina e ben organizzata così come
il villaggio dove siamo stati, ubicato direttamente sul mare…
Ma c’è un elemento che più di tutti ha catturato la mia
attenzione fin dall’inizio: il paesaggio.
Credetemi… non ho mai visto niente
del genere! Le montagne, alte e imponenti, che con il loro verde acceso si
sposavano a pennello col blu cristallino del cielo; quel sole di un giallo vivo
che ogni giorno picchiava più forte e riscaldava il mare “verde acqua”, colore
che nella mia vita ho visto solo da bambino sulle scatole dei pastelli Giotto. Tutte quelle melodie naturali come il fruscio del venticello leggero, il rumore
del mare, il volo degli uccelli puntualmente mi trasportavano in un universo di
tranquillità di cui io non potevo fare a meno in tutte le ore della giornata .
Giunto il termine inesorabile
delle due settimane, a malincuore abbiamo lasciato il villaggio, e ad essere
sincero non ci avrei mai giurato… ma devo dire che mi sono ricreduto. Infatti
ho capito che la frontiera non è la fine della terra, anzi è l’inizio di nuove
realtà, di “nuova vita” tutta da scoprire…
A presto,
SF
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