sabato 12 marzo 2016

Il matrimonio per i Germani


Tacito, Germania, 19
 
Sic unum accipiunt maritum quo modo unum corpus unamque vitam, ne ulla cogitatio ultra, ne longior cupiditas, ne tamquam maritum, sed tamquam matrimonium ament.
 
Un solo marito ricevono così come hanno un solo corpo e una sola vita, perché il loro pensiero non vada oltre e non si prolunghi il desiderio e perché amino non tanto il marito, bensì il matrimonio.

 
 
Cesare e Tacito, rispettivamente nel “De bello Gallico” e nella “Germania”, ci illustrano le differenze esistenti tra le donne germaniche e quelle romane. Inizialmente, nell’immaginario collettivo, la figura dei barbari era considerata molto rozza, mentre quella dei Romani sicuramente era più raffinata. Dai testi che abbiamo letto si evince che in realtà le donne germaniche sono quelle più distinte e fedeli. Mi ha molto colpito il rispetto che gli uomini hanno nei confronti delle loro donne, presso i Germani. Ciò non esiste nella cultura romana.
foto © Wikipedia - Mappa dell'Impero romano, della Grande Germania e dei suoi popoli alla fine del I secolo d.C. sulla base della descrizione di Tacito.
Un altro motivo di riflessione è l’importanza del matrimonio per i barbari. Oggi il matrimonio viene sottovalutato, ci sono molti divorzi e il vero amore spesso viene coperto da un velo di interesse. Anni fa, anche se uno dei coniugi non era dei migliori, lo si “sopportava” per non infrangere la sacralità del matrimonio. Io credo che oggi la fedeltà sia un valore considerato in maniera errata. Infatti noto che le coppie che resistono a distanza di anni, sono minori rispetto a quelle che alle prime difficoltà abbandonano tutto. Il progresso è certamente da apprezzare, ma in alcuni casi, come per il matrimonio, sarebbe conveniente regredire all’antica concezione che si aveva di questo vincolo sacro, quella più giusta.
E.M.

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