giovedì 7 aprile 2016

Un giorno al Colosseo: la vita sentimentale dei gladiatori

I gladiatori erano considerati pieni di fascino e virilità. Ad essere colpite da queste doti erano le donne di qualsiasi rango, che esprimevano i loro sentimenti con dediche sulle mura della scuola gladiatoria, magari di notte, quando non c’erano molte persone per strada e la città era più tranquilla. Molti artisti ritenevano riprovevole il comportamento dei gladiatori, che seducevano tante donne, ed esprimevano questo disprezzo con varie opere d’arte.
 
Simbolo di lussuria ad esempio è una statuetta di un gladiatore, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, con un pene enorme, rivolto verso la bocca di un cane pronto a castrarlo. Per molte donne, l’innamoramento era passeggero, altre invece erano protagoniste di vere storie d’amore. Eppia, moglie di un senatore, fuggì ad esempio con il gladiatore Sergio; Faustina, moglie di M. Aurelio, fu costretta a fare il bagno nel sangue dell’amato gladiatore, e Messalina, nota prostituta del tempo, si concesse a vari gladiatori. Una questione importante è poi se le donne dormissero nella caserma con i gladiatori. Tra le ceneri di Pompei, gli storici hanno trovato dei gioielli femminili e sono tre le ipotesi: potevano appartenere ad una delle amanti dei gladiatori, potevano essere di una donna in fuga dall’eruzione del Vesuvio oppure di una prostituta.
F. V.

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